Sono oltre mille gli azionisti che hanno deciso di depositare gli atti di costituzione di parte civile nell’udienza sul crac di Banca Popolare di Bari. Quasi altrettanti erano i loro avvocati, assembrati fuori dall’aula del palazzo di via Dioguardi a Bari, tanto che la seduta di oggi è stata sospesa “per motivi di sicurezza” – in assenza del giusto distanziamento sociale – e rinviata al 24 settembre nell’aula bunker di Bitonto.
Inizialmente il presidente del collegio, il giudice Marco Guida, aveva organizzato il deposito degli atti di costituzione facendo entrare in aula cinque avvocati per volta, ma all’esterno dell’aula, nei corridoi e nelle sale d’attesa, il numero di persone assembrate (che pure indossavano le mascherine) era eccessivo e non idoneo a garantire le misure anti-Covid.
“Non era nemmeno possibile farci aspettare, per ore, fuori sotto il sole”, hanno commentato gli avvocati che hanno lasciato il Palazzo di Giustizia, aggiungendo che è una situazione “insostenibile e inaccettabile”. All’esterno del Palazzo, inoltre, gli azionisti – provenienti da diverse città della Puglia e della Basilicata – hanno esposto degli striscioni per ringraziare il dottor Roberto Rossi e il suo pool.
“Sosteniamo il lavoro della Procura – hanno detto i risparmiatori – seguiremo il processo passo dopo passo e ci piacerebbe venisse individuato un luogo abbastanza grande per assistere direttamente alle udienze”.