“Ti invito con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale della tua Regione alle disposizioni” sulla doppia preferenza di genere.
Lo ha scritto il premier Giuseppe Conte in una lettera inviata ai governatori che non hanno ancora provveduto ad adeguare la legge elettorale alle disposizioni che garantiscono l’equilibrio di rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Delle sei Regioni, che ancora non hanno la norma di parità nelle proprie leggi elettorali, la Puglia e la Liguria sono le uniche due al voto in settembre. “Già il 5 giugno scorso – ricorda Conte – il presidente della Conferenza delle Regioni, il ministro Francesco Boccia, ha sollecitato le Regioni interessate ad adeguarsi, senza nessun esito. Sarai d’accordo – aggiunge il Premier – sull’importanza di garantire l’equilibrio di rappresentanze tra donne e uomini, per costruire il futuro del nostro Paese”.
“Questo tuo intervento – ha risposto Michele Emiliano – rappresenta pienamente la mia posizione sul tema. L’introduzione della legge sulla doppia preferenza di genere per garantire una effettiva rappresentanza delle donne negli organi legislativi è un punto del nostro programma di governo della Regione. La competenza è del consiglio regionale che, malgrado le mie sollecitazioni, non ha ritenuto di mettere in agenda la discussione. Oggi stesso ho inoltrato al presidente Loizzo la tua lettera per intervenire”, scrive Emiliano al premier Conte.
“Ora non ci sono più scuse”, commenta su Facebook la Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia. Al momento, si attende che il prossimo mercoledì 15 luglio, in commissione, si discuta le tre proposte di legge regionali, depositate in Puglia da oltre due anni, per inserire la doppia preferenza di genere nel sistema elettorale pugliese. “Le tre proposte dovranno essere unificate in una e votate – spiega il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo -. Dopo toccherà al consiglio esprimersi”. Tutto dovrebbe riuscire ad avvenire prima delle regionali di settembre.
“In caso di mancato adeguamento nell’arco dei prossimi giorni da parte del Consiglio – conclude Emiliano – considero l’intervento del Governo nazionale un atto legittimo e di assoluta condivisione”. “Sono sicuro – commenta il ministro Francesco Boccia – che i consigli regionali inadempienti non si faranno imporre la norma, ma agiranno in maniera responsabile”.