Avevano chiesto il patteggiamento per il loro assisto, ma la Procura di Trani ha respinto la richiesta: è questa la novità di maggior rilievo al termine dell’udienza preliminare davanti al Gup del Trinbunale di Trani, Angela Schiralli, per la strage dei treni sulla tratta Andria – Corato gestita da Ferrotramviaria, avvenuta il 12 luglio del 2016 e nel quale hanno perso la vita 23 persone, mentre altri 50 sono rimaste ferite.
Il patteggiamento era stato chiesto per il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, uno dei 19 imputati per questa tragedia: l’assenza di precedenti penali e la collaborazione prestata da Piccarreta nel corso delle indagini, erano stati gli elementi sui quali aveva puntato il suo avvocato difensore nel chiedere un patteggiamento della pena a quattro anni di reclusione. Pena ritenuta non congrua dai pubblici ministeri Marcello Catalani e Alessandro Donato Pesce rispetto alla gravità dei fatti.
Con rito abbreviato, invece, sarà giudicata la direttrice della Divisione 5 della direzione generale del Ministero dei Trasporti, Elena Molinaro. Nell’udienza celebrata nell’aula bunker del Tribunale di Trani sono state illustrate, dalla pubblica accuse, le ragioni su cui si basano le richieste di rinvio a giudizio per 18 persone e per la Ferrotramviaria. Nella prossima udienza, in programma martedì, toccherà agli avvocati di parte civile: oltre ai familiari delle vittime ci sono i comuni di Andria, Corato e Ruvo di Puglia, la Regione Puglia, l’associazione consumatori e utenti e l’associazione nazionale dei lavoratori mutilati e invalidi.