Alla vista dei militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Barletta si è dato alla fuga, perché sorpreso a raccogliere tartufi di mare. È accaduto ieri, durante il consueto controllo del litorale tra Barletta e Trani. L’equipaggio della motovedetta CP720 ha sorpreso un uomo, poi fuggito, intento a raccogliere tartufi di mare (raccolta vietata nei mesi di giugno e luglio) a cui sono stati confiscati circa 10 kg di prodotto ittico e la bombola d’ossigeno utilizzata.
A seguire sono stati effettuati controlli nel Comune di Barletta, dove sono stati individuati due ambulanti che vendevano ricci di mare privi di tracciabilità e la cui cattura è vietata nei mesi di maggio e giugno. Sono stati sequestrati 320 ricci per un peso totale di circa 30 kg. Nei confronti dei trasgressori sono state elevate due sanzioni amministrative per un importo totale pari a 4.000 euro, mentre il prodotto ittico, rinvenuto allo stato vitale, è stato posto sotto confisca e immediatamente restituito al mare.
Gli stessi uomini ella Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Barletta, durante il pattugliamento a mare, hanno rinvenuto a circa 500 metri dal litorale barlettano, 9 cogolli (trappole mobili) e una cima di circa 2.000 metri, a cui erano collegati oltre 200 tubi in plastica utilizzati per la pesca dei polpi. Tali attrezzi – nasse cilindriche di fattura artigianale – risultavano privi di idonea segnaletica marittimaconforme alla normativa vigente e pertanto pericolosi per la sicurezza della navigazione.
I militari, dopo aver operato il sequestro delle attrezzature abusive e aver reimmesso in mare circa 10 kg di polpi e seppie che vi si trovavano intrappolate, stanno indagando per risalire ai trasgressori proprietari degli attrezzi in questione che, qualora rintracciati, saranno sanzionati con un verbale amministrativo da 1.000 o 4.000 euro, a seconda che si tratti di pescatori sportivi o professionali.
I controlli della Guardia Costiera si sono estesi anche a Monopoli, grazie al Nucleo Operativo Polizia Ambientale di Bari. In uno stabilimento balneare in località “Capitolo” è stata accertata l’occupazione abusiva di circa 900 metri quadri di spiaggia. I titolari della società che gestisce lo stabilimento balneare occupavano abusivamente tutto l’arenile antistante la proprietà privata con una quarantina di postazioni relax, dotate di tutti i confort, tra cui wi-fi, “large mattres”, teli mare e persino un tasto per il “service restaurant”.
L’attività investigativa ha permesso di accertare che parte dell’arenile occupato abusivamente risultava, invece, destinato alla libera e gratuita fruizione da parte di tutti i cittadini, mentre la restante risultava assentita in concessione demaniale ad un’associazione sportiva non a scopo di lucro.
Il tempestivo intervento ha permesso di liberare la spiaggia da tutte le attrezzature abusive, grazie alle quali gli indagati, deferiti immediatamente all’Autorità Giudiziaria, percepivano un ingente e illecito guadagno.
L’attività di vigilanza e controllo della Guardia Costiera continuerà e sarà intensificata nei prossimi giorni in considerazione dell’avvio della stagione estiva.