Non si tratta di un effetto domino anche se, per utilizzare una metafora offerta dalle forze d’opposizione al governo Emiliano, i bandi del piano di sviluppo rurale approntati dalla Regione, cadono come birilli.
L’ultima bocciatura, firmata dal Tar Puglia, è quella relativa ad una graduatoria di una sottomisura relativa ai finanziamenti per aiutare l’avviamento di imprese composte da giovani agricoltori. E’ bastato il ricorso di un’azienda agricola, accolto dai giudici amministrativi, per annullare la graduatoria.
L’errore, nel caso della sottomisura del Psr 6.1, è relativo ad un parametro, utilizzato non correttamente per stilare la graduatoria. Dal Dipartimento agricoltura della Regione, già nella serata di ieri, si sono affrettati a chiarire che quel giudizio era atteso (in pratica si aspettava la bocciatura) e che, per prudenza, solo 300 giovani erano stati invitati ad insediarsi con le loro imprese, senza rischiare di essere estromessi dalla graduatoria, indipendentemente dal risultato delle verifiche.
Ma l’annullamento della sottomisura 6.1 ha dato il via alle critiche delle opposizioni contro la Giunta Emiliano. “La bocciatura vale come il game over per il governo regionale”, dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia. In pochi giorni, prima con l’azzeramento del bando per la misura 4.1 A e poi quella 6.1, è stata certificata l’inefficienza e l’incapacità programmatoria della Giunta Emiliano.
I sette consiglieri regionali dei Cinque Stelle, invece, si chiedono quanto si dovrà ancora aspettare prima che il presidente Emiliano e la sua Giunta si assumano le proprie responsabilità per gli errori compiuti sul piano di sviluppo rurale. Il rischio, nel caso della misura 6.1, è quello di perdere 620 milioni di euro, calcolano i pentastellati. “in un solo mese Emiliano ha collezionato tre disastri amministrativi” sintetizza l’europarlamentare Raffaele Fitto. “Un record senza precedenti per l’agricoltura pugliese”.