Trecentotrentacinque milioni di euro da destinare ai lavori per il nuovo ospedale di Andria, per quello nuovo del Sud Salento, per la ricostruzione del monoblocco e la riqualificazione dei plessi minori dell’Azienda universitaria Policlinico Riuniti di Foggia.
Il via libera a questi finanziamenti è arrivata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo la valutazione positiva dei conti della sanità pugliese, come confermato anche dal ministro per la Salute, Roberto Speranza in una telefonata con il presidente della Regione, Michele Emiliano.
“Il Protocollo d’intesa con la Regione Puglia per l’accordo di programma sull’edilizia sanitaria dunque è pronto, questo spiana la strada alla fase operativa” commenta il consigliere regionale del gruppo “Emiliano sindaco di Puglia”, Sabino Zinni. Il via libera ai finanziamenti è anche frutto del lunghissimo lavoro di riordino della sanità pugliese, aggiunge il consigliere regionale andriese. E il nuovo ospedale di Andria, aggiunge Zinni, cambierà il volto alla sanità nella Bat.
Che un’altra buona notizia l’ha ricevuta per l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie. Il presidio ospedaliero, in prima linea in questa emergenza coronavirus proprio per il territorio della sesta provincia, non verrà ridimensionato. Lo conferma, come fa sapere il sindaco Angelantonio Angarano, la nuova versione del piano di fabbisogno del personale della Asl Bat.
Nei reparti di chirurgia, ortopedia e pediatria, dove erano paventata le riduzioni di dirigenti medici, il nuovo piano ristabilisce le presenze originarie e prevede integrazioni di dirigenti medici anche per cardiologia, geriatria, ginecologia e pneumologia. “La nuova versione del piano del fabbisogno – commenta Angarano – riconosce all’ospedale di Bisceglie un ruolo di primaria importanza nell’offerta sanitaria non solo della Città ma di un territorio che conta oltre 200mila abitanti e diverse città”.