Assalti a mano armata in campagna, con una recrudescenza dei fenomeni criminali in provincia di Bari, dove l’uscita dal lockdown dell’emergenza Coronavirus ha prodotto allarme e paura, soprattutto a Bitonto – dove la Polizia ha sventato un furto di mezzi agricoli – e a Terlizzi.
Lo denuncia Coldiretti Puglia in una nota. Gli agricoltori sono “stremati da furti quotidiani” e assalti – sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – e spesso sono “costretti a trasformarsi in vigilanti”: il clima “è di paura”. Le bande armate si presentano “all’alba – riferisce il presidente di Coldiretti Terlizzi, Nicola D’Orfeo – dopo aver perlustrato le aree: assaltano aziende agricole e frantoi, disinseriscono allarmi e impianti antifurto, per rubare utensili e materiali necessari per il lavoro e in caso di mezzi agricoli di grande valore chiedono il ‘cavallo di ritorno’, riscatto per l’eventuale restituzione.
Stiamo affrontando uno scenario pericoloso” e “abbiamo allertato il comandate dei Carabinieri per chiedere maggiori controlli”, conclude d’Orfeo. E Coldiretti Puglia elenca dati: il furto di mezzi agricoli rappresenta il 15% dei reati contro il patrimonio nell’area, il bestiame l’11%, il furto di prodotti agricoli il 13%, senza contare racket, usura, danneggiamenti, pascolo abusivo, estorsione, che insieme sono “la porta di ingresso principale della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore” in campagna.
Il fenomeno delle agromafie negli ultimi anni ha “accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia”, al terzo posto della classifica nazionale – conclude Coldiretti – in testa le zone di Bari, Taranto e la provincia di Barletta-Andria-Trani.