AUTODICHIARAZIONE

Autodichiarazione per tutti i cittadini contagiati e in quarantena: si, anzi no.

E’ polemica a Barletta sulla possibilità che i quarantenati possano fornire alla Bar.s.a., la municipalizzata che cura i servizi ambientali, una autocertificazione del loro status per permettere un servizio di raccolta appositamente dedicato. Con una nota diffusa nella serata di giovedì l’amministratore unico di Bar.s.a. Michele Cianci ha comunicato di aver raggiunto un accordo con il sindaco di Barletta Cosimo Cannito per predisporre questo speciale servizio di raccolta impegnandosi a mantenere riservati i nominativi ed i dati personali dei cittadini in base alle norme sulla privacy.

L’invito a fornire l’autocertificazione viene inteso da Cianci  come un’attività che dimostra responsabilità, alto senso civico a protezione della propria città, dei propri operatori ecologici e delle loro famiglie.

A tal proposito l’amministratore unico ha sottolineato come gli operatori che dovessero toccare sacchetti di cittadini che non dichiarino la loro quarantena diventerebbero a loro volta portatori del virus all’interno del proprio luogo di lavoro e della propria abitazione, mettendo quindi a rischio l’intera comunita.

Tutto risolto dunque? Assolutamente no. Nella mattinata di venerdì è arrivata la nota dell’amministrazione comunale che smentisce quanto affermato da Bar.s.a. In riferimmento alla nota diffusa dalla municipalizzata  l’amministrazione ha comunicato la volontà di dissociarsi precisando che non c’è stata alcuna condivisione della stessa.

Sempre nel comunicato stampa odierno viene evidenziato come il sindaco ritenga la possibilità che i cittadini forniscano autocertificazione del proprio eventuale status di quarantenati come azione in totale dispregio di tutte le normative e le leggi a tutela della privacy e dei dati sensibili delle persone.