“Troppi lati oscuri. Non ci spieghiamo il perché si voglia affidare l’azienda ad un competitor. In questo modo si andrebbe solo a favorire la nascita di un vero e proprio monopolio”. I dipendenti di Atisale di Margherita di Savoia, sono preoccupati per il loro futuro ma anche perplessi sulla poca trasparenza dell’asta di aggiudicazione dei crediti della società. I 120 lavoratori si sono detti comunque pronti a bloccare la produzione nel caso in cui l’azienda delle saline, dovesse finire in mani straniere.
All’asta per l’acquisizione dei crediti, si sono presentati una società francese (Le Groupe Salins) e una cordata di imprenditori locali, già soci di minoranza di Atisale.
“Nel 2011, con il subentro di due imprenditori non del territorio (uno leccese e uno di Trapani), sono stati accumulati 80 milioni di euro di debiti”, hanno fatto sapere i lavoratori che oggi temono che con l’arrivo di una realtà straniera, si possano avere pesanti ripercussioni sulla struttura societaria, sul personale, sul futuro occupazionale dei 120 dipendenti e sugli equilibri del territorio.
Dopo l’assemblea straordinaria convocata il 15 ottobre, alla quale hanno preso parte circa 80 lavoratori (tra operai e impiegati), i dipendenti stessi hanno interpellato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e Monte dei Paschi di Siena.
La richiesta esplicitata è che, nell’asta di acquisizione dei crediti della azienda delle saline, a parità di offerta, possa essere favorita la cordata imprenditoriale di Margherita di Savoia.