Quell’urlo sotto la curva biancorossa è diventato un momento di culto dopo i gol. Non solo per festeggiare insieme al resto della squadra, ma anche per manifestare una forte responsabilità, quella di giocare nella squadra della sua città. Con la fascia, tante volte, o senza, poche, pur essendo capitano anche senza simbolo al braccio.
Gaetano Zingrillo è stato e continua ad essere questo per il Barletta 1922, dopo 4 anni su 5 con la maglia biancorossa in Eccellenza. Soltanto una parentesi, quella della stagione 2017/2018, in cui ha indossato la maglia del Corato, che ha solo rimandato un traguardo storico per il club e per se stesso. Un traguardo precluso a molti, soprattutto in un’epoca calcistica e in categorie in cui si cambia schieramento praticamente ogni anno.
100 presenze con la maglia del Barletta. Zingrillo è entrato ufficialmente nel piccolo club di veterani a tre cifre, sedendosi allo stesso tavolo di Cariati, Paolillo, Daleno e Vincenzo Lanotte e tanti altri simboli che hanno fatto la storia del calcio barlettano. Un traguardo festeggiato nel match casalingo contro il San Marco, prima di arrivare agli attuali 102 gettoni dopo le presenze con Fortis Altamura e Team Orta Nova.
Un percorso tutt’altro che facile per il centrocampista barlettano, soprattutto perché arriva in uno dei momenti più difficili della storia biancorossa. Cinque anni di Eccellenza dopo il fallimento del 2015 e la speranza, più che l’idea ragionata, di ripartire dai calciatori nati e cresciuti in città per rinascere nel minor tempo possibile.
Quella rinascita che Zingrillo sogna quanto e più dei suoi compagni di squadra, pur conscio delle difficoltà legate ad un’altra stagione complicata, fermata ora dall’emergenza Coronavirus. Dopo anni di fatica e corse a perdifiato al “Manzi-Chiapulin”, è arrivato il momento di impreziosire quelle 100 presenze, magari aggiungendo in bacheca una promozione in Serie D, presto o tardi.
Tornando, poi, al “Cosimo Puttilli”, dove un ragazzo che giocava a Gaeta e Trento, nelle poche domeniche in cui poteva, si piazzava accanto alla ringhiera della tribuna laterale, in piedi, a guardare il Barletta protagonista in Serie C. Lo stesso ragazzo che ha appena toccato le 100 presenze in maglia biancorossa e che, tra qualche mese, potrebbe calcare quel terreno di gioco con la fascia al braccio.