stagione

Quasi impossibile completare la stagione dopo l’emergenza Coronavirus. È questo il sentore principale che emerge dalla videoconferenza tra il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, e i rappresentanti dei 60 club di Serie C. L’assemblea straordinaria andata in scena venerdì ha fatto emergere un pensiero comune, con poche eccezioni al netto delle numerose difficoltà in essere.

Il numero uno della terza serie nazionale ha preso atto dei problemi economici e legali a cui andranno incontro le società: “La Serie C rischia grosso – ammette candidamente Ghirelli – e insieme a tutti i club abbiamo tracciato una linea pressoché comune sui tagli dei costi, in modo da garantire sostenibilità e continuità aziendale in un momento così difficile”.

Sarà necessario trovare un punto di contatto con gli organi superiori, sia federali che politici: “Ho presentato le nostre esigenze alla Federazione – spiega il presidente – vogliamo che si raggiunga un accordo decisivo per la sopravvivenza dei nostri club, preservare il valore della Serie C è una responsabilità collettiva che non si può derogare ai soli organi di categoria. Ci aspettiamo un supporto economico concreto, diventa anche una questione etica”.

Fermare il campionato è ancora un tasto molto delicato e Ghirelli ne è consapevole: “Non dipende solo da noi, serve un parere unanime da parte di numerose componenti. Dobbiamo ragionare d’insieme, dando priorità alla salute prima di tornare a giocare”.

Chi, invece, sembra intenzionato a tornare in campo, è il Bari. Superata l’emergenza sanitaria, i biancorossi vogliono tornare in campo e non prendono in considerazione l’idea di una cancellazione della stagione, né tantomeno l’ipotesi di assegnare i verdetti sulla base di quanto emerso sul campo fino alla sospensione. La posizione di De Laurentiis è chiara, anche sforando con i match oltre il 30 giugno, ma la situazione è ancora precaria. La Serie C, con tutte le sue difficoltà, è ancora appesa ad un filo.