Nessuna statistica può riassumere il suo legame con Bitonto quanto il sogno che coltiva fin dall’inizio della stagione. Chicco Patierno è la città in campo, è quel traguardo di una vita calcistica che può ricoprirsi di nero e verde: la vittoria del campionato grazie al bomber cresciuto in quelle stesse strade, quelle che sognano l’approdo in Serie C.

Anche se l’emergenza Coronavirus rischia di troncare un finale mozzafiato, il girone H di Serie D ha finora stilato le sue gerarchie. La squadra di Taurino è davanti a tutti, seppur con un solo punto di vantaggio sul Foggia, e lo deve principalmente a quello che ha finalizzato il suo centravanti.

Perché poi, ad un certo punto della stagione, i sogni sono importanti per descrivere l’atmosfera, ma il primo posto in classifica è fatto di numeri. Patierno ha disputato 24 delle 26 partite di campionato, facendo registrare uno score di 20 gol e 2 assist. Capocannoniere dello scorso anno, capocannoniere anche nel 2020 con 8 giornate ancora da giocare, ripresa dei campionati permettendo. Un gol segnato ogni 106 minuti giocati. Un dato che parla chiaro: con Patierno in campo, è veramente difficile non partire dall’1-0.

Senza il suo attaccante principe, il Bitonto ha raccolto 3 punti in 2 partite: il 4-0 con la Fidelis Andria presentava valori troppo diversi, ma il ko per 1-0 al “Città degli Ulivi” contro il Cerignola ha addirittura aperto la mini-crisi neroverde delle ultime 3 giornate. Un’assenza, quella contro gli ofantini, che ha fatto la differenza in negativo per tutta la squadra, che adesso attraversa un momento delicato.

Quella differenza, però, è stata fatta in positivo nelle 14 partite in cui è andato a segno Patierno. Non tanto per i gol segnati, quanto per il peso specifico di ogni pallone buttato in rete. Due esempi su tutti. Prima della trasferta di Nardò, sua ex squadra, la pressione è tutta sulla sua prestazione. Chicco risponde con una tripletta che scaccia via ogni dubbio sulla sua forza psicologica in campo. Poi un altro 3-0, quello di Brindisi: Patierno ne fa due e riceve la clamorosa, quanto inattesa standing ovation del “Fanuzzi”. Quando gli avversari riconoscono il valore del calciatore, anche Bitonto può credere in qualcosa di miracoloso. Come ci crede il suo bomber.