covid-19

Arrivano a 581 i casi di positività in Puglia, 103 i nuovi diagnosticati nella giornata di ieri.

Di questi 28 in provincia di Bari, 4 nella Bat, 9 nel Brindisino, 29 nel Foggiano, 17 in provincia di Lecce e 10 nel Tarantino. Un caso è attribuito ad un paziente non pugliese, mentre per altre cinque persone è in corso l’attribuzione della relativa provincia. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 4.789 test. La provincia di Bari è la più colpita con 165 casi, segue Foggia (163) e poi Lecce (88), Brindisi (84), Taranto (33) e la Bat (30). “I numeri raccontano che già c’è stata una frenata – rassicura il prof. Pierluigi Lopalco, della task force regionale a lavoro contro il coronavirus -. Dobbiamo augurarci che il picco non ci sia e questo duri il più a lungo possibile, spalmando l’epidemia per avere la certezza di far guarire più persone possibili”. Ma si può anche morire: “Il numero delle vittime è altissimo”, conferma il prof. Lopalco, i contagi, probabilmente, nei prossimi giorni aumenteranno ancora e per questo “bisogna essere chiari con la gente”. “La mia previsione è che le misure restrittive dureranno almeno fino all’estate: ci potranno essere mitigazioni, torneremo a lavorare, a uscire, ma si dovrà fare tutto con molta calma e cautela. Prima di ottobre, inoltre, vedo impossibile riavere gente allo stadio”.

Ovviamente la preoccupazione più grande è quella di non riempire gli ospedali pugliesi, rendendo quindi difficile una adeguata cura per i casi. Già ieri, infatti, il rimario di Malattie Infettive del Policlinico di Bari ha denunciato molti ricoveri tra i genitori e i nonni delle persone rientrate dal Nord che vivono nella stessa abitazione, rendendo inevitabili i contagi.

Le ultime, ben 907, sono arrivate nella sola giornata del 18 marzo scorso. Ad oggi, dunque, sono quasi 23mila le persone arrivate dal Nord, ma la Regione teme che altri 10 mila persone possano essere rientrate senza autodenunciarsi. Nell’ultima scansione termometrica degli arrivati, la maggior parte di loro (almeno il 15%) è giunta nelle destinazioni pugliesi con la febbre. Un elemento che non sancisce la positività al test, ma un indizio che avrebbe dovuto indurre a maggiore attenzione.