“In molte aziende del territorio ancora impegnate a prestare attività lavorative mancano le misure di prevenzione e protezione dal rischio contagio di Covid-19”.
La denuncia arriva dal segretario della CGIL BAT Biagio d’Alberto in seguito ad un episodio che ha riguardato in particolare l’azienda Cofra di Barletta. Tra il 9 e il 10 marzo ha spiegato la CGIL BAT in una nota, Salvatore Lomuscio rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Filctem Cgil Bat-Foggia all’interno dell’azienda specializzata nel settore antiinfortunistico ha scritto alla dirigenza per richiedere di dotare i lavoratori di dispositivi di protezione individuale, mascherine e prodotti igienizzanti innanzitutto.
L’azienda ha risposto a tale istanza spiegando che “nessuna diposizione normativa a tutt’oggi obbliga l’uso delle mascherine durante il lavoro” e che “la diffusione del coronavirus non rientra nei rischi connessi all’attività lavorativa e certamente nessuno potrà contrarlo a causa di tae attività ma piuttosto in altri luoghi”.
La risposta dell’azienda ha provocato la reazione del sindacato, in parcioltare del segretario della Filctem CGIL BAT-Foggia Pietro Fiorella che ha evidenziato come ci si trovi davanti ad un paradosso, quello di un’azienda leader a livello internazionale per la produzione di strumenti di protezione che non dota i suoi dipendenti di DPI. Annunciando denuncia allo Spesal, Fiorella ha auspicato il dietrofronto della Cofra e di tutte le aziende che non stanno rispondendo all’invito formulato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nel dpcm dell’11 marzo.
Nel provvedimento che di fatto ha imposto il blocco delle attività commerciali italiani veniva specificato come ‘le industrie e le fabbriche abbiano la possibilità di continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio”.