Il picco del contagio da coronavirus in Puglia potrebbe essere raggiunto tra fine marzo e gli inizi di aprile, l’obiettivo è contenere circa duemila persone ammalate: di queste mille dovrebbero avere solo sintomi lievi.
Il 15% dei restanti mille pazienti, invece, necessiterà di ricovero in terapia intensiva. È questo lo scenario che per ora viene ipotizzato dalla task force regionale pugliese, secondo la quale se i numeri fossero confermati il sistema sanitario pugliese reggerebbe l’urto. Per questo task force, Asl e ospedali sono impegnati a contenere quanto più possibile le infezioni, intervenendo rapidamente sulla catena dei contagi. “Ci stiamo preparando a sostenere il peso di migliaia di contagi sperando di non arrivare mai a questi numeri – scrive il governatore Michele Emiliano su Facebook -. Stiamo chiedendo a tutti di rimanere in casa per abbassare il numero dei contagiati. I nostri ospedali hanno sospeso tutto ciò che non è urgente e separano i percorsi tra i pazienti ordinari e quelli sospetti di coronavirus”.
“Si contano mascherine, occhiali e tute – dice – avendo attenzione a non sprecarli perché serviranno nella bolgia della battaglia che sta per scatenarsi. Li abbiamo commissionati alle fabbriche che li costruiscono e speriamo che ce li consegnino per tempo. Il nemico sta per arrivare, si rivelerà all’improvviso, attraverso piccoli malesseri che non ci avevano prima mai spaventato.
Ma adesso basta qualche linea di febbre e un po’ di difficoltà respiratoria a preoccuparci”. Anche medici, infermieri e operatori sanitari stanno invitando tutti a rimanere a casa con la campagna social avviata dal Policlinico di Bari per fermare il virus: “Io resto in corsia, tu resta a casa”. L’iniziativa vuole lanciare un messaggio di speranza attraverso un richiamo alla responsabilità. “Voglio ringraziare tutti i professionisti della sanità che con generosità e sacrificio sono in prima linea e ci aiutano giorno per giorno a fronteggiare l’emergenza Covid-19. In questo momento così difficile lanciare un messaggio di speranza è fondamentale”, ha commentato il direttore generale, Giovanni Migliore. È stato chiuso, invece, il pronto soccorso dell’ospedale Miulli di Acquaviva: un medico è risultato positivo al virus e sono in corso i test sugli altri operatori sanitari. Il sindaco Davide Carlucci ha scritto: “Chi ha necessità di cure immediate può rivolgersi al pronto soccorso di Altamura, Bari e Putignano”.