Sembrava tutto finito, poi ci ha pensato il Monopoli a riaprire la speranza. I sette punti di distacco che separano la Reggina capolista dal Bari rappresentano ancora un bottino cospicuo a favore dei calabresi ma i segnali di cedimento arrivati dagli amaranto nelle ultime settimane lasciano intravedere ancora qualche clamorosa speranza di rimonta.
Il k.o. di domenica pomeriggio contro i biancoverdi è per la Reggina addirittura il terzo in questo 2020 e se si pensa che la squadra di Toscano ha chiuso il girone di andata da imbattuta il dato assume contorni ancor più importanti. Fin qui il Bari non è riuscito a sfruttare pienamente questo andamento balbettante mancando diverse grandi occasioni per rimettersi prepotentemente in gioco, prima fra tutte quella dello scontro diretto pareggiato 1-1 al “Granillo”.
Proprio quella dei pareggi esterni è stata forse la maggiore pecca dei biancorossi in questo primo scorcio di 2020. Imbattuta addirittura dal 22 settembre 2019 nella gara che segnò l’esonero di Cornacchini, la squadra di Vivarini ha ottenuto l’ultimo successo lontano dal San Nicola lo scorso 15 dicembre 2019, 0-3 sul campo della Casertana.
Dopo quella vittoria sono arrivati i pari sui campi di Viterbese, Reggina, Monopoli, Cavese e Ternana: un andamento lento che di certo non ha favorito la rincorsa alla vetta. Obiettivo per il Bari sarà allora quello di invertire la rotta a cominciare dalla trasferta di lunedì sera sul campo del Catanzaro una gara nella quale i biancorossi dovranno confermare i progressi caratteriali mostrati nel match vinto contro l’Avellino.
Da questi progressi i biancorossi dovranno ripartire per non sbagliare più e provare a centrare l’obiettivo fissato da Vivarini nell’immediato post partita di domenica: non pensare alla Reggina e vincerle tutte. Questa è la strada che il tecnico ha tracciato per il suo Bari alla vigilia di un rush finale che si preannuncia entusiasmante.