Una vera e propria maggioranza “bulgara”. Sono ben 21 su 24 i consiglieri che compongono l’attuale amministrazione di Michele Abbaticchio a Bitonto.
La forza attrattrice del sindaco più desiderato e famoso d’Italia ha portato dal 2017, anno del suo secondo insediamento a Palazzo Gentile, i 9 consiglieri di opposizione, a rimanere appena in tre. Nulla di strano se non fosse che, tra i rappresentanti politici migrati da una parte all’altra dell’aula consiliare, ci sono anche i due candidati che avevano sfidato Abbaticchio durante le scorse amministrative: uno di questi, candidato per i Cinque Stelle, è diventato persino capogruppo politico del partito del sindaco, “Italia in Comune”. All’opposizione, dunque, al momento sono rimasti appena tre consiglieri: Carmela Rossiello – di Forza Italia -, e Franco Scauro (in quota al Partito Socialista) e che, assieme a Franco Natilla, ha formato il gruppo “Bitonto riformista”.
Non per ultimo a ciò si aggiunge la richiesta arrivata da 12 consiglieri, firmatari della proposta di revoca, e dello stesso sindaco di spodestare il presidente del consiglio comunale Vito Labianca dal suo scranno. Ma la votazione di questa settimana, in consiglio, non è andata a buon fine: Labianca resterà al suo posto. A salvare il rappresentante di Sud al Centro è stata la votazione segreta che ha visto comparire una scheda bianca e una contraria – proprio dalla stessa maggioranza -, mandando il piano in fumo.
Probabilmente la sfida che si sta combattendo a Bitonto ha ben altri interessi, ben altri movimenti: immaginiamo sia solo un caso che non siano state ancora attribuite le deleghe per la città metropolitana e siano state rimandate a dopo le elezioni di primavera? Che la battaglia per la vicepresidenza tra Abbaticchio e Anita Maurodinoia non si stia combattendo anche nella città dell’olio?