Due squadre partite con la promessa e la premessa di essere le dominatrici indiscusse dei gironi H ed I del campionato di serie D. Tra Bari e Cerignola però solo una è riusciuta fino a questo momento a rispettare il cammino immaginato durante la stagione estiva.
Con 12 punti su 4 gare giocate, 13 gol fatti ed 1 subito con conseguente miglior attacco e miglior difesa del torneo chi sta mantenendo le promesse è naturalmente il Bari. L’analisi sul cammino dei biancorossi non può però prescindere da un presupposto: una squadra con Di Cesare in difesa, Brienza a centrocampo, Simeri, Floriano e Neglia in attacco senza dimenticare Pozzebon e tanti altri non poteva che raggiungere simili risultati. Se a questo ci uniamo la scarsa caratura della concorrenza superata fin qui con almeno 3 gol di scarto (la famosa regola del 3 tanto dibattuta in questi giorni) otteniamo un campionato che pare già segnato. Difficile infatti immaginare un calo di tensione per una squadra chiamata a cancellare l’onta del fallimento ed a rappresentare la voglia di riscatto e risalita verso palcoscenici più consoni di una piazza che sta rispondendo alla grande ed è pronta a seguire passo dopo passo quella che deve essere una marcia trionfale verso il ritorno tra i “pro”.
Tutt’altro che trionfale è stata fin qui la marcia del Cerignola che le promesse estive davvero non le sta mantenendo. Partendo anche in questo caso da alcune premesse, ovvero una rosa di ottima caratura ma non al livello di quella del Bari, dal livello superiore del girone H guidato da una sorpesa come il Picerno e composto da squadre come Taranto, Bitonto, Team Altamura, Gravina ed anche la stessa Fidelis Andria si può comunque affermare che 5 punti in 4 gare sono davvero pochi. Ed in effetti non potrebbe essere altrimenti per una squadra con calciatori del calibro di Lattanzio, Esposito, Longo, Abruzzese, Allegrini, Marotta e dulcis in fundo Nicola Loiodice. Proprio l’utilizzo con il contagocce del fantasista barese viene indicato come una delle cause dell’inizio con il freno a mano tirato di una squadra che però ha ampi margini di crescita e al netto di qualche episodio sfortunato come il gol annullato contro il Sorrento e i rigori falliti da Lattanzio con Bitonto e Taranto ha tutte le carte in regola per mantenere le promesse.