I patti vanno rispettati. Giorgia Meloni non usa mezze misure nei confronti della Lega che preme, ancora, per dare il nome del candidato alle prossime regionali pugliesi.
La leader di Fratelli d’Italia ha convocato l’esecutivo nazionale per riaffermare, come dice da dicembre – quando i vertici nazionali si riunirono ad Arcore nel quartier generale di Silvio Berlusconi – e si divisero le designazioni per le Regioni al voto e per il comitato parlamentare sui servizi di sicurezza.


“Le candidature di Raffaele Fitto in Puglia e del deputato Francesco Acquaroli nelle Marche non escono dal cilindro”, ribadisce la Meloni. I nomi sono stati pronunciati dinanzi a Salvini e Berlusconi e “nessuno obiettò”. Anche l’eurodeputato forzista, Antonio Tajani, ribadisce il sostegno di Forza Italia a Fitto: “Noi abbiamo sempre rispettato i patti”, ribadisce da Strasburgo.

Solo il leader del Carroccio, durante la riunione, chiese qualche ora di tempo per comunicarlo ai leghisti pugliesi, di cui conosceva l’orientamento, si ricostruisce. Lo stesso cattivo umore continua a circolare, infatti, tra i dirigenti leghisti: “Non siamo contro questo o quel candidato, vogliamo semplicemente che sia espressione della Lega”, dice il deputato Rossano Sasso. “Tutte le decisioni sono nelle mani di Salvini, ci atterremo agli accordi che stringerà con gli altri leader del centrodestra”, conclude. La prima data utile per una comunicazione ufficiale e condivisa potrebbe essere quella del prossimo 19 febbraio, quando Salvini sarà a Squinzano, in Salento. In questa occasione si metterà l’accento sulla cattiva gestione della xylella e dei fondi dell’Unione Europea e del PSR in Puglia. Fitto, proprio in merito a questo, si è rivolto al governatore Emiliano che, a suo dire, “non dà risposte sull’agricoltura e prova a fare campagna elettorale senza parlare dei disastri che ha combinato”.