Era l’8 marzo 2018 quando Aereoporti di Puglia inviava una nota in cui scriveva “Promessa mantenuta. È stata completata la parte più invasiva dei lavori che consentiranno alla pista del Karol Wojtyla di Bari di presentarsi nella sua configurazione massima di 3 mila metri, sia in decollo sia in atterraggio”. A smascherare la cerimonia di ieri mattina – (definita “una imbarazzante messa in scena elettorale”) l’europarlamentare Raffaele Fitto che spiega come “L’opera che è stata oggetto di cerimonia era stata finanziata nel lontano 2011 con delibera Cipe n.62, della quale peraltro come ministro ero proponente, con 81 milioni di euro per il sistema aeroportuale pugliese dei quali 15 per l’allungamento della pista di Bari”.
E aggiunge: “Tutti gli investimenti ai quali fa riferimento Emiliano derivano da quella delibera Cipe ed è veramente incredibile che la maggior parte di essi siano ancora, dopo nove anni, con ritardi inspiegabili in corso di realizzazione e non già completati. Non esiste purtroppo una infrastruttura degna di nota realizzata da questo governo regionale – denuncia ancora Fitto – . Resta incomprensibile a tal proposito, che in questa sceneggiata si sia fatta coinvolgere anche la ministra alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, alla quale sicuramente non sarà stata raccontata la verità: stava partecipando a un’inaugurazione farlocca”.
Alla polemica si aggiunge anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ieri mattina – nonostante la pista si estendesse per la totalità nell’agro bitontino – ha deciso di non partecipare alla cerimonia: “Avevamo chiesto di vedere il nome della nostra città assieme a quello di Bari, una controprestazione ai disagi ambientali che viviamo da decenni a causa della vicinanza con gli aerei che volano vicini alle nostre teste”.
“Non vedo perché non possiamo fruire di un vero e proprio diritto a vedere il nome della città degli ulivi tra gli aeroporti italiani, avendo la possibilità di un ritorno notevole in termini di marketing territoriali”.