Le accuse sono di innumerevoli furti d’auto e ricettazione in Puglia, Abruzzo, Marche, con un preciso disegno criminoso.
Per questo, stamattina, la Procura della Repubblica di Teramo con la collaborazione del Comando Provinciale della cittadina abruzzese e dei militari della compagnia di Cerignola hanno messo agli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico” sette pregiudicati.
I cerignolani hanno messo a segno, dall’ottobre 2018, almeno 80 furti d’auto, macchine che avevano complessivamente un valore superiore al milione di euro.
Per porre fine al fenomeno criminale i Carabinieri hanno avviato delle indagini partendo da accurati sopralluoghi dove avvenivano i furti e, soprattutto grazie alle immagini di videosorveglianza, sono arrivati a porre l’attenzione su due giovani originari di Cerignola, senza alcun legame con la provincia di Teramo.
I primi riscontri investigativi hanno evidenziato che i due giovani pregiudicati, facevano parte di un gruppo specializzato in furti d’auto che, con la tecnica della “centralina” – e gli stessi, da anni, erano soliti frequentare la provincia abruzzese e le Marche, per poi scappare – lungo la dorsale adriatica sulla Statale 16 – a forte velocità verso Cerignola, dove i veicoli venivano cannibalizzati e i telai venivano dati alle fiamme o “tagliati”.
A capo del sodalizio c’era un noto pregiudicato cerignolano che partecipava attivamente a tutte le fasi – dal furto alla ricettazione – reclutando, fidelizzando e pagando gli altri sodali, fino alla consegna del mezzo ai diversi ricettatori.