Armi, munizioni da guerra e ordigni esplosivi sono stati sequestrati durante le circa 100 perquisizioni compiute a Foggia da parte di altrettanti uomini tra Polizia, Carabinieri e militari della Guardia di Finanza che hanno passato a setaccio, durante la notte, i quartieri ad alta densità delinquenziale della città.
A renderlo noto la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari in una nota in cui il procuratore, Giuseppe Volpe, “plaude all’iniziative delle Forze di Polizia”.
Gli investigatori hanno cercato armi e droga ovunque, circondando interi edifici grazie al supporto di tutte le squadre speciali delle forze dell’ordine. Una risposta, dunque, dopo i due incendi dolosi ad attività commerciali, la bomba che ha fatto saltare in aria l’auto di un manager sanitario tutti tra la notte di San Silvestro e lo scorso venerdì, senza contare l’omicidio del commerciante d’auto Roberto D’Angelo, freddato con tre colpi di pistola al volto in un agguato mafioso.
Ma la risposta arriva anche dalla società civile, da Libera e da Avviso Pubblico. Perché il 10 gennaio prossimo don Luigi Ciotti sarà a Foggia per una mobilitazione, in seguito ai recenti fatti: un corteo per “rispondere alla violenza criminale”. “Nessuno si senta escluso”, dice l’associazione antimafia “Davanti a questa violenza mafiosa, bisogna schierarsi per non lasciare sole le vittime di violenza e i rappresentanti dello Stato. Perché il male non è solo di chi lo commette, ma anche di chi assiste senza far nulla per contrastarlo, a Foggia serve coraggio da parte di tutti”, conclude don Ciotti.
“Il 10 gennaio saremo a Foggia con tutti i sindaci della Puglia e i cittadini pugliesi che vorranno dare solidarietà e sostegno alla città minacciata e intimidita dalla mafia – ha detto il governatore Michele Emiliano -. Faremo sentire a tutti i testimoni che stanno denunciando questi criminali, alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura la nostra vicinanza”, ha concluso.
Ha assicurato la sua presenza anche il procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro: “Spero saremo in tanti”, ha detto. “L’obiettivo, ha aggiunto, di chi ha piazzato quella bomba è creare un clima di intimidazione teso a far capire che si punisce chi denuncia. Noi invece non dobbiamo piegare la testa, dobbiamo monitorare ogni strada, ogni piazza e ogni angolo della città, contrapponendoci al senso di insicurezza mafiosa e generando tranquillità e sicurezza”
“Ora che il terrore rischia di prendere il sopravvento Foggia non deve arretrare di un solo millimetro, continuando ad avere fiducia nello Stato, che ha già dimostrato di saper mettere all’angolo la delinquenza comune e la criminalità organizzata – ha scritto il sindaco Franco Landella su Facebook -. Ciascuno di noi oggi è chiamato a proteggere Foggia, coltivando ed affermando il principio di legalità in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata, a partire dalle giovani generazioni”.