Tra le lacrime e la commozione, specie dei famigliari, ieri si è scoperta una targa su via Robustina che ricorderà per sempre Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di uno scontro a fuoco tra clan malavitosi che avvenne due anni fa proprio tra quegli archi che dividono “la strada dei nostri eroi”.
Una serpentina nel borgo antico, che arriva fino a via San Luca, che avrà perennemente illuminate le frasi degli eroi dell’antimafia. Quella di Peppino Impastato è stata rotta, mentre ad altre tre scritte sono stati staccati i fili di alimentazione. Ma si tornerà ad accenderle, per dare un segnale forte.
Autorità civili, militari, cittadini comuni sono scesi in strada per mostrarsi compatti e dare un segnale forte alla criminalità organizzata.
Tra i presenti anche Paolo Marcone, figlio di Francesco Marcone, direttore dell’ufficio registri di Foggia ucciso dalla mafia nel 1995, a cui è stata dedicata una frase sulla strada dei nostri eroi.