“Non siamo un movimento”, ma “una spinta dal basso che sta emergendo”. Si definiscono così le Sardine che sabato scorso sono arrivate anche a Bari e Foggia, dopo un timido ingresso – della scorsa settimana – a Taranto. Nel capoluogo oltre tremila persone hanno occupato piazza Libertà, davanti alla Prefettura, per gridare che “la Puglia non si Lega”.
Gli omaggi sono stati dedicati a Benedetto Petrone, il 18enne barese ucciso 42 anni fa proprio in piazza Prefettura da una squadra fascista, e poi al pestaggio dello scorso settembre 2018 nel quartiere Libertà – dove furono aggrediti alcuni giovani – ad opera di alcuni affiliati di Casapound. I quattro organizzatori baresi Francesca, Camilla, Chiara e Davide, hanno messo al centro del piccolo comizio temi come il “lavoro, l’integrazione, l’immigrazione”. Discorsi che hanno fatto breccia tra i tanti accorsi – giovani e famiglie – tutti muniti di cartoncini a forma di sardine.
A Foggia (in piazza Umberto Giordano) sono stati, invece, poco più di 300 i manifestanti che hanno aderito all’appello delle Sardine. Tanti i giovani a cui si sono mescolati militanti storici della sinistra di Capitanata. “La battaglia è contro l’odio instillato dal leader della Lega, Matteo Salvini”, hanno detto dai palchi. “La Lega – aggiungono – attecchisce dove il livello culturale è molto basso, manifestiamo per non perdere l’umanità”. A salutare tutti al termine, in ogni piazza, l’inno del movimento, Bella ciao, che tutti hanno cantato in un coro che li ha ulteriormente uniti.
Il servizio di TrNews.