“E’ difficile che Arcelor Mittal vada via, altrimenti commetterebbe diversi reati”. A dirlo il governatore Michele Emiliano dopo aver snocciolato, durante il Consiglio regionale monotematico, tutti gli interventi temporali fatti per l’ex Ilva dal 2016 ad oggi.
Si sono toccati, inevitabilmente, i temi di altre soluzioni possibili derivanti dal possibile utilizzo di gas o di forni elettrici (già proposti quattro anni fa) sicuramente più agevoli e meno costosi ed inquinanti.
Il momento è arrivato – ha ribadito il presidente Emiliano – di dire a questi signori che non siamo soldatini, siamo pugliesi e dobbiamo rappresentare i tarantini, i lavoratori”.
“Dobbiamo trovare la maniera di dare sostegno al governo con una strada che condividiamo, dobbiamo avere le forze di rappresentare il diritto alla salute e al lavoro senza fare passi indietro”, ha concluso.
Per molti consiglieri di opposizione una possibile soluzione potrebbe essere quella di uscire dalla produzione dell’acciaio, “Non si può proporre la decarbonizzazione senza dialogare con gli imprenditori – ha detto Ignazio Zullo di Fratelli D’Italia -. Emiliano ha fatto dell’ex Ilva una battaglia personale, senza tener conto della massima assise regionale”.
“Più dell’indotto devono interessare i dipendenti, i figli dei dipendenti – ha ricordato Giuseppe Turco – doveva essere responsabilità di Mittal prendersi la responsabilità di riconvertire l’azienda, con una azione di verifica e controllo”.
Per Luigi Morgante bisognerebbe “Agire con buonsenso, pensando ad una decarbonizzazione e mantenendo basse le emissioni, ricollocando i cinque mila lavoratori che rischierebbero il posto di lavoro”.
Ma Michele Mazzarano ha ricordato come già attualmente ci sono 1400 dipendenti in cassa integrazione, dopo l’abbassamento della produzione già nel primo trimestre del 2019. L’immobilismo, sembrerebbe solo un becero tentativo di far cadere il governo”.
Molti, però, come il pentastellato Marco Galante volevano sentire “una proposta condivisa, invece, c’è chi pensa a fare campagna elettorale”. A fargli eco Antonella Laricchia che ha detto come “bisognerebbe individuare una strategia per il breve periodo, ricordare in tutti i modi a Mittal che deve rispettare i patti, senza prendersi beffa dell’Italia; e di una a lungo periodo per ridurre le fondi inquinanti e riconvertire l’economia, diversificandola”.
Insomma, nessuna idea concreta dalla massima assise regionale che si è limitata a rimbalzare la palla e le responsabilità, totalizzando zero a zero. Il pallone è ancora al centro.
Il servizio di TrNews.