ArcelorMittal ha annunciato al Governo e alla Prefettura di Taranto il piano di sospensione dell’esercizio del siderurgico ex Ilva e delle centrali elettriche.
Assicurando allo stesso tempo come lo stop avverrà con le “modalità atte a preservare l’integrità degli impianti”. Una comunicazione giunta proprio nel giorno del confronto, in programma nel pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico, tra i vertici del colosso dell’acciaio e i sindacati per discutere della crisi del siderurgico tarantino. E della procedura ex articolo 47 con riferimento alla retrocessione dei rami d’azienda.
La multinazionale franco-indiana sembra così essere sempre più decisa ad abbandonare il siderurgico tarantino e l’Italia. Dopo infatti aver depositato nei giorni scorsi l’atto, in tribunale a Milano, per il recesso dal contratto di affitto dell’ex Ilva, l’azienda ha anche comunicato ieri ai sindacati il piano per lo stop agli impianti. Nel corso di un incontro svoltosi a Taranto l’amministratore di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli ha comunicato ai rappresentanti della Fim, Fiom e Uilm come tra il 12 dicembre e il 15 gennaio saranno spenti tre altiforni. Mentre tra il 26 e il 28 novembre “verrà chiuso il treno nastri2 per mancanza di ordini”, ha fatto sapere in una nota, il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.
Di contro dura la posizione del Governo che sostiene come il colosso dell’acciaio non abbia alcun diritto di spegnere gli altiforni e minaccia per questo risarcimenti milionari. Sulla stessa linea il Presidente della Regione, Michele Emiliano.
Il servizio di TrNews.