no allo scudo penale

Per la gran parte dei lavoratori del siderurgico tarantino ex Ilva, è giusto non attribuire l’immunità penale ad ArcelorMittal e il Governo, alla luce di quanto accaduto, farebbe bene a rescindere il contratto con il colosso dell’acciaio. Insomma un no allo scudo penale. Sono alcune delle risposte date dagli operai, in un questionario distribuito dai rappresentanti locali dell’unione sindacale di base nel corso di assemblee che si sono svolte nei giorni scorsi. Su 8200 dipendenti dell’ex Ilva interpellati, sono stati, nello specifico, 1254 i voti ritenuti validi.

E analizzando le risposte è emerso così come il 91% di coloro che si sono espressi vorrebbero che il Governo, alla luce di quanto successo finora, arrivasse ad annullare il contratto con ArcelorMittal. Inoltre per 1211 lavoratori (il 96,6% dei votanti) non è giusto “garantire ad ArcelorMittal o ad altri lo scudo o l’immunità penale fino alla scadenza delle attività di autorizzazione integrata ambientale”.  In 1240 sostengono inoltre che ArcelorMittal non stia rispettando il contratto stipulato con il Governo.

E ancora alla domanda “Ad un anno dall’ingresso di ArcelorMittal, dal punto di vista della sicurezza degli impianti e dell’ambiente, ritieni che lo stabilimento sia migliorato?”, in 1237 hanno risposto di “no”. Inoltre per il 97,6% dei votanti “l’attuale ciclo produttivo integrale a carbone non sarebbe compatibile con il rispetto della salute umana e dell’ambiente”.

Intanto è in programma domani, a Roma al Mise, l’incontro proprio tra i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base e il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli per discutere sulla vicenda e sugli sviluppi futuri del siderurgico tarantino. Una convocazione che ha spazzato via lo sciopero inizialmente previsto per domani che era stato proclamato a causa dell’esclusione dell’Usb dal tavolo ministeriale svoltosi a Roma, alla presenza dei vertici delle altre organizzazioni sindacali.

Il servizio di TrNews.