Una donna di raffinata intelligenza, una donna di cultura, punto di riferimento del diritti civili e del socialismo in terra di Bari, una donna che ha lasciato il segno nel ‘900 molfettese e non solo. Tutto questo è stata Elena Germano Finocchiaro la cui memoria ed il cui impegno sono stati onorati dall’amministrazione comunale di Molfetta a pochi mesi dalla scomparsa avvenuta lo scorso 23 giugno. A tracciare un profilo di Elena Germano è il sindaco Tommaso Minervini che a lei ed al suo compagno di una vita Beniamino Finocchiaro deve gran parte della sua formazione culturale e politica.
Il percorso di vita di Elena Germano è indissolubilmente legato a quello del suo Beniamino Finocchiaro uomo chiave del secondo dopo guerra a Molfetta ed in Italia. Il ricordo di quel legame forte e resistente al tempo è ben rappresentato da Arturo Finocchiaro, fratello di Beniamino e testimone di fatti che hanno segnato un’epoca.
Elena Germano Finocchiaro, docente del Liceo Ginnasio di Molfetta, consigliere comunale, poi assessore è stata una delle prime attiviste politiche della lotta antifascista, sempre in prima linea nelle battaglie referendarie dei diritti civili ha fondato l’associazione della Terza età in continuità dell’opera benefattrice di suo padre, Edoardo, illustre medico del ‘900 che donò a Molfetta il Preventorio. Il messaggio da lei lasciato rivive oltre che nelle tante testimonianze e ricordi succedutisi nel corso della serata, anche nelle parole di Angela Amato: donna storicamente impegnata nella politica molfettese ed anch’essa formatasi a casa Finocchiaro-Germano.