“Ciò che è accaduto ieri mattina nell’ospedale di Molfetta è deprecabile”. Così il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha commentato la vicenda che ieri mattina ha visto coinvolto un genitore – poi denunciato dai Carabinieri – che ha aggredito i due medici che avevano visitato suo figlio e che ne ritenevano opportuno il trasferimento in un’altra struttura.
Erano circa le 12 di martedì mattina, quando giungeva al Pronto Soccorso di Molfetta un minore di quattro anni accompagnato dai genitori. Dopo una prima valutazione da parte dei sanitari, il bambino è stato portato nell’ambulatorio di Pediatria per una consulenza. Il quadro fatto dai medici, riteneva opportuno il trasferimento in un’altra struttura per gli approfondimenti clinico – diagnostici del caso ed un eventuale ricovero.
Ma mentre il personale prestava assistenza al piccolo e predisponeva il trasferimento nella struttura – che era già pronta ad accogliere il bambino -, il padre ha cominciato ad inveire contro i presenti, accusando i Medici di perdere tempo prezioso, minacciandoli duramente e aggredendoli fisicamente con calci e pugni. Ha scagliato contro di loro diversi oggetti e ha ribaltato la scrivania, facendo cadere il computer. Mentre gli operatori cercavano di calmare il 41enne, i Carabinieri lo hanno portato in Caserma. I medici hanno comunque garantito e disposto il trasferimento del piccolo, nonostante le ferite riportate, con l’ausilio di un altro medico che ne ha garantito l’assistenza durante il trasporto. “In questa vicenda – ha detto il direttore generale della Asl, Antonio Sanguedolce – oltre che condannare il gesto dell’aggressore è opportuno mettere in evidenza l’abnegazione dei medici aggrediti che sentiti telefonicamente mi hanno comunicato la volontà di rientrare al più presto a lavoro. Il senso di appartenenza alla propria Azienda e al proprio lavoro da parte di questi due medici, dimostra il grande valore umano e professionale delle persone che quotidianamente operano nella Sanità”.
“Questo episodio – ha concluso poi il sindaco Minervini – è la fotografia dei giorni in cui viviamo dove la dialettica e il rispetto dell’altro hanno ceduto il passo all’aggressività, alla intolleranza, alla prevaricazione. Per questo è importante la collaborazione di tutti, a cominciare dalle agenzie educative, per evitare che atteggiamenti, che non sono degni di una società civile, possano essere assimilati alla normalità”.