Un momento difficile, ma che getta la base già per possibili soluzioni. Affronta così l’emergenza di circa 310 persone a rischio licenziamento, il direttore generale di Network Contacts di Molfetta. Nei prossimi giorni, infatti, i vertici aziendali incontreranno i sindacati: “Siamo sicuri che se abbandoniamo le logiche nazionali – spiega Saitti – e ci concentriamo sulle specificità della nostra azienda, si può arrivare ad una soluzione di reciproca soddisfazione: ma occorre coraggio e senso di responsabilità”. Non solo per salvare i 310, ma anche per mantenere il posto dei restanti 2700 dipendenti che attualmente occupano l’azienda e che percepiscono annualmente 65 milioni di euro di stipendi.
Una crisi che non viene solo da Molfetta, ma che nasce a livello nazionale. “Serve un patto di tre anni – spiega ancora il direttore – se vogliamo evitare i licenziamenti; un patto che scommetta sul futuro e ci consenta di scrivere i prossimi vent’anni di vita di questa azienda senza lasciare a casa nessuno. Dal canto nostro – aggiunge – siamo disposti a garantire a tutti un posto di lavoro, continuando ad investire in tecnologia per sviluppare nuovi mercati e servizi, agganciando la ripresa economica. Siamo disposti, inoltre, ad incrementare l’investimento sul welfare aziendale riconoscendo nuovi servizi. Ai lavoratori e al sindacato chiediamo soluzioni che ci consentano di avere una tregua salariale che eviti aumenti del costo del lavoro: l’azienda, però, si impegna a garantire l’attuale netto in busta paga, evitando ripercussioni sui bilanci famigliari”.
In ultimo, conclude Saitti, servono soluzioni che consentano “una maggiore produttività dei lavoratori per andare a cogliere nuove e diverse opportunità che il mercato ci offre” e “cercando di ripristinare un equilibrio maggiore sulla redditività delle commesse: attualmente, per molte, i costi sono superiori ai ricavi e così un’azienda è destinata a morire. Invece a noi servirebbe quel margine necessario a rilanciare l’azienda verso il futuro”.