Una coltellata alla gola, al culime di un litigio cominciato in casa e finito in tragedia davanti al Torrione. Una tranquilla mattinata d’estate, a Margherita di Savoia, è squarciata dall’omicidio di Nicola Pizzi, 53 anni, titolare di un’impresa specializzata nella riparazione di caldaie. Ad ucciderlo l’ex moglie, una donna di 48 anni, fermata dai carabinieri ed interrogata alla presenza del sostituto procuratore della Repubblica di Foggia, Rossella Pensa.

Il racconto della donna servirà ai carabinieri della Compagnia di Cerignola, a cui sono state affidate le indagini, a ricostruire cosa sia accaduto nella tarda mattinata tra via Acerina e via Frontino, nella zona del Torrione. Altri elementi, per ricostruire l’omicidio, potrebbero arrivare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e anche dall’esito dell’autopsia effettuata sul corpo di Pizzi, definito da tutti una bravissima persona. I primi soccorritori lo hanno trovato riverso in un pozza di sangue vicino ad una delle aiuole presenti nella piazzetta del Torrione. Il colpo di lama lo avrebbe colpito in pieno alla gola, ma serviranno gli esiti dell’esame autoptico per capire se sia bastato quel fendente a ferire in maniera mortale il 53enne. Pizzi e la ex moglie erano separati da tempo e dai primi accertamenti è emerso che tra i due ex coniugi non ci siano stati in passato contenziosi legali o denunce. Anche per questo l’omicidio ha scosso la comunità margheritana, poco meno di dodicimila abitanti, anche se in questo periodo estivo le presenze si triplicano.