Il colpo di testa vincente di Iadaresta, a suo modo, entrerà nella storia calcistica del Foggia.
Perché il gol con il quale l’attaccante ex Bari, punisce il Brindisi all’ultimo minuto di recupero, rappresenta il primo sigillo in assoluto della nuova storia dei rossoneri, dopo la caduta in serie D. Si riparte del turno preliminare di Coppa Italia contro la formazione messapica che celebra il suo ritorno nel calcio che conta con il pienone allo stadio. E ci prova, la formaione allenata da Massimiliano Oliveri a prendersi la vittoria, anche sfruttando una condizione fisica migliore rispetto al Foggia dell’esordiente Amantino Mancini in panchina.
La gara non è bella ma comunque ruvida e le occasioni migliori sono quelle di Corbier e Iannicello per i padroni di casa. Il Foggia si difende e punge con la conclusione di Russo resa pericolosa dalla deviazione di un difensore, mentre la girata di testa di Iannicello chiude il primo tempo. Brindisi proposito anche nella ripresa e vicino al gol due volte con Ancora (nel secondo caso il diagonale è fuori misura), ma soprattutto con la botta dalla distanza di Marino che esalta il giovane Di Stasio tra i pali. Il pepe, però, è tutto nella coda: Granado ha l’occasione per mandare ko il Foggia (lo chiude Di Stasio), Anelli lascia i suoi in dieci per doppia ammonizione e Iadaresta, dall’altra parte svetta più in alto di tutti sull’ultimo pallone possibile.
La serata, però, ha la sua appendice da dimenticare con gli scontri tra le due tifoserie, arginati dalle forze dell’ordine. Il primo esperimento di non vietare le trasferte, nella stagione in cui ci sono undici formazione pugliesi nel girone H, non è andato benissimo.