Ennesimo consiglio comunale convocato a Corato per l’elezione del presidente del consiglio comunale, dopo le fumate nere delle ultime quattro sedute. Nel tardo pomeriggio di domani l’assemblea sarà chiamata ad un nuovo banco di prova senza che vi siano elementi che lascino intravedere uno spiraglio di salvezza per l’amministrazione guidata da Pasquale D’Introno.
La guerra interna al centrodestra ed in particolare tra il partito dell’ex senatore Perrone, Direzione Italia, e il primo cittadino stenta a trovare una tregua benché nella serata di ieri D’Introno abbia tentato il tutto per tutto convocando la coalizione per provare a ricucire uno strappo che si è andato via via allargandosi sempre più.
Dalla riunione, di cui si conoscono soltanto indiscrezioni dal momento che mai né il sindaco né i partiti del centro destra hanno diramato note ufficiali sulla crisi amministrativa, sarebbe emersa la disponibilità da parte di D’Introno di rinunciare a due degli assessori freschi di nomina, in particola a Lucia Zitoli e Antonella Di Bartolomeo. Nessuna intenzione di rimuovere dagli incarichi i due esponenti politici Giuseppe Cannillo di Fratelli d’Italia e Luigi Di Ciommo di Idea e ancor più remota l’ipotesi di portare al sacrificio l’assessore più vicino al sindaco Benedetto Roselli, la cui nomina sarebbe una delle cause scatenanti della crisi.
Dal canto suo Direzione Italia non ci sta e chiede l’azzeramento totale della giunta con una nuova definizione degli equilibri all’interno dell’esecutivo. Una posta troppo alta per Pasquale D’Introno che sembrerebbe non intenzionato a cedere. La questione, stando almeno a quanto trapela da ambienti di Direzione Italia, non sarebbe più soltanto legata ai posti in giunta ma all’atteggiamento del primo cittadino in distonia con gli accordi presi all’indomani delle elezioni, o forse già nella fase del ballottaggio.
Né Direzione Italia sta pensando solo a sé: imprescindibile è l’inserimento in giunta di esponenti di Lega e Forza Italia, partiti che non hanno partecipato alla consulta elettorale. A questi due partiti il sindaco avrebbe già chiesto di indicare alcuni nomi. Richiesta rimasta inascoltata in attesa che venga definita la questione con Direzione Italia.
Quale sarà l’esito di questa intricata vicenda politica che sta tenendo immobile la città di Corato da ormai due mesi lo si potrà vedere soltanto in sede di consiglio comunale. L’11 agosto, data ultima per la revoca delle dimissioni del sindaco, è dietro l’angolo e ancora non si vede luce all’orizzonte.