Le rilevazioni dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente relative agli ultimi quindici giorni di luglio, hanno evidenziato per la prima volta – in lieve ritardo rispetto agli scorsi anni – la presenza della microalga marina.
Al momento la zona da “bollino rosso” è solo quella di San Giorgio a Bari, con 784mila cellule a litro sul fondale e 64 mila in colonna d’acqua: valori, cioè, che superano di sei volte i valori imposti dal Ministero della Salute per l’insorgenza di eventuale rischio sanitario. Situazione analoga anche a Porto Badisco, in provincia di Lecce, con quasi due milioni di cellule litro sul fondale, ma bollino verde in superficie. La situazione si fa modesta nei pressi del faro a Torrecanne, meno grave a Bari – Santo Spirito, nei pressi del Lido Lucciola e a “La Forcatella”, in provincia di Brindisi.
La situazione, invece, risulta ottimale nelle spiagge foggiane – dalle Tremiti a Pugnochiuso – a Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, per il resto della costa barese e in Salento.
“L’alga – ricorda Arpa – prolifera soprattutto in presenza di precisi fattori ambientali: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore ai dieci giorni”.
Nelle giornate di forte vento o dopo le mareggiate si consiglia ai bagnanti di evitare di stazionare lungo le coste rocciose e limitare il consumo di ricci di mare che potrebbero accumulare la tossina. Questa, nel caso, porterebbe a disturbi temporanei come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre e dermatiti.