L’aumento della Tari non è colpa dei Comuni: le amministrazioni comunali e quella di Trinitapoli tra queste, sono costrette ad adeguare il piano economico finanziario per far fronte ai nuovi costi di trasferenza dei rifiuti. Passaggio che, nel caso di Trinitapoli, ricorda il sindaco Francesco di Feo, fa lievitare da 98 euro a circa 200 euro a tonnellata la spesa.
Motivo che spingerà il comune ad aumentare la Tari senza che la colpa di questo incremento sia addebitabile alle amministrazioni locali. Perché la resposabilità va cercata, a giudizio del sindaco Di Feo, nella Regione Puglia e nei ritardi che accompagnano il piano regionale dei rifiuti. Ragionamento che il primo cittadino di Trinitapoli ha riproposto in occasione del dibattito organizzato dall’associazione Era Ambiente. Un atto d’accusa che l’assessore regionale all’ambiente, Gianni Stea (annunciato al convegno di Trinitapoli, ma assente per altri impegni istituzionali) non ha gradito: “Il sindaco di Trinitapoli strumentalizza una questione molto delicata” dichiara Stea in una note ufficiale. L’aumento della tassa rifiuti nei Comuni non è colpa della Regione, comne invece sostiene il primo cittadino trinitapolese che quell’aumento lo porta all’attenzione del consiglio comunale. Stea ricorda il contributo straordinario di tre milioni di euro stanziato l’8 luglio scorso per i maggiori oneri sostenuti dai Comuni per il conferimento e il trattamento della Forsu presso stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio collocati anche fuori regione. Un provvedimento del quale Di feo è a conoscenza (lo ha ricordato nel suo intevento durante il dibattito di sabato scorso) e per il quale il Comune di Trinitapoli ha fatto richiesta di contributo. “Allora era meglio aspettare la risposta dell’Ager prima di portare in consiglio l’aumento della Tari. C’è qualcosa che non torna in questa vicenda” chiosa l’asessore Stea.