La Banca Popolare di Bari deve procedere “senza ritardi nel progetto” di “trasformazione in spa mantenendo ‘a valle’ la cooperativa per tutelare il legame con il territorio, rafforzare il capitale e ristabilire la reputazione e il dialogo con clienti, dipendenti e soci”.
Lo afferma, in un’intervista all’ANSA il neo presidente dell’istituto Gianvito Giannelli sottolineando come l’idea sia quello di “portare a termine questo progetto entro la fine del 2020” se non prima.
“Stiamo lavorando sin da subito, riuniremo il cda anche ad agosto” aggiunge.
C’è apertura e saranno esaminati nuovi possibili ingressi di soci, sia istituzionali che industriali come altri gruppi bancari, nel gruppo, spiega ancora il neo presidente della popolare di Bari.
Giannelli, docente universitario di diritto commerciale, ha ricordato come eventuali operazioni, utilizzando anche le agevolazioni fiscali previste dal Dl crescita, devono “però avere alla base un progetto industriale serio”.
Il neo presidente ha così sottolineato l’efficacia del modello di trasformazione cui punta la banca, mutuato in parte da quanto fatto dalle Banche di credito cooperativo con la riforma che ha dato vita ai gruppi unici: una holding spa a monte delle attività bancarie che manterrebbero il carattere della cooperativa.
“Con l’ingresso nel cda di 3 nuove figure professionali di livello”, il rafforzamento del capitale e un rilancio anche operativo “contiamo di attrarre investitori” e presentarsi come un una opzione valida per altri soggetti.
I nuovi vertici della Banca Popolare di Bari, aggiunge Giannelli, punteranno a “un maggiore coordinamento fra cda e dirigenti” allo scopo di realizzare una gestione più collegiale del gruppo. Il presidente ha infine svelato di aver per primo incontrato dipendenti, sindacati e dirigenti e ha insistito sul tema della reputazione per “ristabilire un clima sereno con soci e clienti”.
“La banca pur con i suoi problemi c’è”.