Le sorti del Foggia sono ancora appese ad un filo, ma i tifosi rossoneri hanno individuato i responsabili del sempre più probabile addio al professionismo. Nella notte sono stati esposti tre striscioni di contestazione nei confronti di dirigenza e calciatori.
Bersagli della tifoseria foggiana sono Fedele e Franco Sannella, Luca Nember e Cristian Agnelli. Il primo messaggio contro i proprietari del club e il direttore sportivo è stato esposto all’esterno del Comune di Foggia, luogo nevralgico del futuro rossonero: a Palazzo di Città, il sindaco Franco Landella dovrà pubblicare la manifestazione di interesse per provare a risollevare le sorti dei satanelli. Proprio nelle sedi politiche cittadine, c’è stata l’ultima fumata nera tra sindaco, Fares e il gruppo imprenditoriale che avrebbe dovuto supportare economicamente l’iscrizione del Foggia in Serie C.
La famiglia Sannella e Nember sono stati accusati di aver fatto false promesse alla tifoseria, come il traguardo della Serie A in due anni o l’obiettivo playoff nonostante la penalizzazione. Un secondo striscione è stato esposto all’esterno dell’ex fabbrica del grano di proprietà di Pasquale Casillo, ex presidente del Foggia sotto la cui gestione, nel 2012, avvenne l’ultimo fallimento.
Il terzo striscione, esposto nei pressi dello stadio “Zaccheria”, è indirizzato al capitano Cristian Agnelli, foggiano di nascita e di fede calcistica. Nonostante le continue richieste di supporto formulate ai tifosi, presenti in grandi unità anche in trasferte impegnative come Brescia e Verona, i calciatori non avrebbero risposto con il giusto impegno per evitare la retrocessione. Gli ultras hanno puntato il dito contro il giocatore più in vista, sia in campo che negli spogliatoi.
Il tutto, mentre ancora non si conosce la categoria in cui giocherà il Foggia nella stagione del centenario. Lo spettro della Serie D è sempre più vicino, l’intervento dell’amministrazione comunale dovrà avvicinare imprenditori disposti a far ripartire il calcio cittadino.