La risposta che in tanti si aspettavano, questa volta c’è stata. In cinquemila ad Andria sono scesi in piazza per rispondere, con la marcia della legalità, all’omicidio avvenuto una decina di giorni fa nel cuore della villa comunale, davanti a famiglie che passeggiavano e bambini che giocavano.
Episodio fin troppo cruento, quell’uccisione di Vito Griner in una calda sera d’estate, perché la città restasse in silenzio. Il corteo, che si è mosso da piazza Umberto davanti a Palazzo di Città, lo ha organizzato il Forum di Formazione all’impegno sociale e politico della Diocesi di Andria, ma ha raccolto le adesioni di movimenti, associazioni cittadine, sindacati e forze politiche senza che nessuno, va detto, mettesse capello su un’iniziativa che, sottolinea il vescovo, monsignor Luigi Mansi, serviva per dare ad Andria un’iniezione di fiducia e di speranza.
All’unisono è il messaggio che arriva dalla marcia della legalità: la criminalità deve trovare un argine nella città, ma tocca anche agli andriesi cambiare mentalità, perché la città non si difende con una sola persona.