Nessun accordo raggiunto tra l’azienda e i sindacati. Così da una parte ArcelorMittal ha annunciato di procedere ugualmente con l’avvio della cassa integrazione ordinaria per i 1395 lavoratori dello stabilimento di Taranto. Mentre, in risposta a tale decisione, le organizzazioni sindacali hanno proclamato 8 ore di sciopero su tre turni per la giornata del 4 luglio in segno di protesta.
Sono le reazioni contrastanti e le prese di posizione annunciate al termine dell’incontro celebrato, tra le parti, negli uffici della direzione del siderurgico e incentrato sulla misura della cassa integrazione ordinaria (per 13 settimane a partire da oggi) per gli operai dell’ex Ilva.
Un confronto che si è però concluso con un nulla di fatto. ArcelorMittal ha annunciato di voler proseguire ugualmente con l’avvio della procedura. Mentre i sindacati avevano chiesto, all’azienda, di posticipare la decisione anche in vista degli incontri convocati dal vicepremier Luigi Di Maio per il 4 e il 9 luglio.
Giovedì prossimo ci sarà così il vertice al Mise sul tema dell’immunità penale. Mentre il martedì successivo, sempre al Ministero, è in programma un nuovo incontro tra l’azienda e i sindacati per una verifica sull’attuazione degli accordi dello scorso sei settembre.
Ma ad oggi le posizioni tra le parti sembrano essere assai distanti.
“Nonostante i vari incontri – hanno commentato le organizzazioni sindacali in una nota – ancora ad oggi l’azienda ha mostrato una totale chiusura sulle richieste avanzate da noi. ArcelorMittal ha deciso di fatto di voler proseguire unilateralmente, con l’avvio della procedura di Cigo, assumendosi una responsabilità che peserà nei rapporti futuri con i lavoratori e le loro rappresentanze”.