La farsa continua: troppo delicata la decisione da assumere per liquidarla in poche ore. Così il Collegio di Garanzia del Coni prende tempo e rinvia all’inizio della prossima settimana (tra lunedì o martedì al massimo) ogni pronunciamento sui possibili ripescaggi in serie B. Nella giornata di venerdì sono stati discussi i ricorsi delle 6 società escluse dai ripescaggi (Ternana, Siena, Catania, Pro Vercelli, Novara e Virtus Entella) ma chi aspettava di veder scritta la parola fine a questa telenovela, è andato deluso. La serie B, almeno sino a martedì, resta a diciannove squadre: poi potrebbe tornare a 22 (se il Collegio decidesse per tre ripescaggi), con la ricompilazione dei calendari (anche se nel frattempo sono state giocate due giornate).
L’effetto domino di questo rinvio ha provocato il differimento, ulteriore, della compilazione dei calendari di serie C e il motivo è chiaro: se ci fossero i ripescaggi in serie B, resterebbero da colmare i vuoti nell’organico della serie C e, a quel punto, anche se con percentuali risicate, rientrerebbe in gioco anche il Bari. Situazione complicata e al limite del paradosso (o se preferite del ridicolo). Mai come in questa stagione il calcio italiano è a macchia di leopardo: si gioca in serie A e B (ma in quest’ultimo caso si aspetta di sapere quanto squadre partecipano al torneo), si sta fermi in serie C e serie D, anche se c’è chi ha cominciato a luglio la preparazione salvo scoprire che bisognerà rimodulare tutto. Così accade che Monopoli e Virtus Francavilla, dopo i primi impegni ufficiali (a inizio agosto) ritroveranno il calcio da tre punti forse la prossima settimana o che il Bitonto la sua prima gara ufficiale la giocherà domenica prossima a Taranto nell’esordio della serie D. Diceva Ennio Flaiano: la situazione è grave, ma non è seria.