Non passa la stretta anti – gioco in Puglia. Il consiglio regionale ha votato la proposta per modificare il distanziometro dai luoghi sensibili, imposto alle sale da gioco: questo attenua le restrizioni della legge regionale sul gioco in vigore dal 2013. La proposta, presentata dalla maggioranza di Emiliano, ha trovato ampia convergenza su tutta l’assemblea, fatta eccezione per il Movimento cinque stelle.
Le distanze, quindi, passeranno da 500 a 250 metri e valgono solamente per le nuove sale. Le sale esistenti, invece, potranno continuare a operare nei locali in cui si trovano, a prescindere dalla distanza dai luoghi sensibili. Nella lista dei luoghi da tenere a distanza sono stati inseriti anche gli istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto.
Le amministrazioni comunali, in questo modo, perdono la possibilità di individuare altri luoghi sensibili oltre a quelli previsti dalla legge e anche quella di disciplinare gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale gioco e delle relative pertinenze. Viene vietata, invece, l’installazione delle slot nei bar e nei tabacchi al di sotto dei 20 metri quadri. Tra i 20 e i 50 metri non è consentita l’installazione di più di due apparecchi, oltre i 50 metri se ne possono agganciare fino a sei. Il consiglio, inoltre, ha votato l’abrogazione dell’articolo che stabiliva un termine di decadenza per le licenze di gioco già esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge e non in regola con il regime delle distanze minime. Se non fosse passata la modifica, per molte attività sarebbe partito entro 14 giorni l’iter di chiusura.
Non passa inosservata anche la formazione dei titolari dei punti gioco che saranno tenuti a frequentare entro sei mesi, e poi con cadenza biennale, corsi di formazione sulle normative di settore e sulla prevenzione del gioco patologico. È stata proibita, poi, l’esposizione fuori dai locali che pubblicizzano la possibilità di vincite o vincite realizzate.