Come un fil rouge mai spezzato, mai interrotto. Ricomporre un puzzle decomposto è gioco ancor più piacevole, più avvincente. Ruvo di Puglia e la sua storia. Un continuo specchiarsi alla ricerca della felicità assoluta.
La notte dei titani passerà agli annali come la sfida nella bolgia. Nell’arena bianco-azzurra chi rischiava di più era proprio la Tecnoswitch, soprattutto perchè dopo gara-1 l’ago della bilancia pendeva totalmente dalla parte giallorossa.
Ruvo vince 69-60 al termine di un match dominato in alcuni tratti, con un vantaggio che, nel finale, si è assottigliato. Determinante la difesa bianco-azzurra, in
modo particolare da evidenziare la cerniera posta su Simone Salamina, lasciato a secco.
In una notte strepitosa per tifo e intensità, ruvesi costretti a inseguire in avvio di partita, prima che Ippedico con due triple in fila e tanta empatia faccia esplodere il PalaColombo per la prima volta.
Sale l’intensità offensiva dei bianco-azzurri trascinati da Benas Bagdonavicius. Laquintana è meno “Laquintanator” del solito, decide di penetrare e affilare continuamente la difesa giallorossa. Un pò arido in attacco Mattia Marchetti che si riscatta nella sua metà campo. Si va al riposo con la Tecnoswitch avanti di otto lunghezze.
Dopo l’intervallo, Ruvo fa la voce grossa. Mocavero commette il quarto fallo rapidamente con i ruvesi che lentamente allungano creando un cuscinetto soffice mai più rinchiuso in armadio. Marinelli con la sua fisicità prova a rompere gli indugi in casa Lecce, dove Vranjkovic segna con continuità. Si sblocca Marchetti, Benas affonda nel canestro le certezze bianco-azzurre che aumentano sul +21. Nel finale Ruvo cala, ma non ci sono dubbi: si va a gara-3.