I sicari non hanno avuto nessuna pietà, gli sono corsi dietro e l’hanno sparato alla nuca.
È morto così il sorvegliato speciale 41enne Pietro De Rosa che ieri mattina era a bordo di una Fiat Croma, guidata dal 49enne Luigi Muriglio, sulla Statale 544 che conduce dalla periferia al centro di Trinitapoli.
I due sono stati inseguiti da una Reanault Clio dalla quale è partita una prima raffica di colpi d’arma da fuoco che hanno crivellato l’auto e ferito Muriglio alla spalla sinistra e all’addome con sette colpi. Durante l’inseguimento i due, vistisi attaccati dai sicari si sono divisi: De Rosa è scappato a piedi in Via dei Liburni, dove è stato attinto mortalmente, mentre Muriglio ha concluso la sua corsa sotto casa, in via Aia: è qui che ha chiesto soccorso ed è stato trasportato all’ospedale di Barletta per un intervento delicato. Ora è ricoverato in prognosi riservata.
Dalla ricostruzione dei Carabinieri che indagano sul caso, pare che le armi utilizzate durante l’agguato siano state almeno due: una pistola semiautomatica 9×21 e un fucile cal. 12. Gli uomini dell’arma del reparto operativo di Foggia hanno sottoposto diversi pregiudicati del luogo all’esame dello stub e interrogato persone vicine sia a Muriglio che a De Rosa.
Quest’ultimo era già stato sottoposto a diverse misure restrittive: era stato arrestato dai Carabinieri nell’operazione “Babele” nel 2015 e nel 2017 i suoi beni, pari a 300 mila euro, sono stati preventivamente sequestrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia. De Rosa è ritenuto dagli inquirenti elemento di vertice del gruppo criminale Miccoli – De Rosa, operante a Trinitapoli e nei comuni del basso Tavoliere.